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Trofeo Frosali

Nascita del
Trofeo Oliviero Frosali

Anno 1973

A causa della guerra arabo-israeliana, divampata nel medio oriente si ebbe un calo nelle forniture di petrolio in tutta Europa, Italia compresa. Fu così che il nostro governo decretò il blocco delle auto per tutte le domeniche e giorni festivi, per timore che l’industrie risentissero dello scarseggiare di questa fonte di energia. Il popolo italiano non ebbe scelta, o restare chiuso in casa o muoversi con escursioni e scorribande podistiche per allenamento.

Anno 1974

Terminato il blocco dell’anno precedente le persone che erano già podisti, “pochissimi”, ritornarono alle gare, a loro ci unimmo noi escursionisti, ignari di podismo ma con un fisico molto ben allenato dai sentieri di monte Morello. Da questa confluenza si sviluppò l’attuale podismo di massa. Siro Magni grande ed entusiasta organizzatore, ci propose di fondare il Club Ausonia e così fu grazie anche a una buona adesione di altri nuovi volenterosi podisti. Durante l’anno ci fu la fioritura di tante nuove corse e questo ci spinse ben presto ad organizzarne una. Partirono subito i preparativi per l’anno successivo e fu scelta la data del 25 Aprile la festa della Liberazione dai Nazi Fascisti grazie agli alleati e alla Resistenza. Ma quale nome dare? fu scelto: “ Oliviero Frosali ”. Noto anti fascista Sestese barbaramente ucciso, davanti agli occhi di sua figlia, oggi moglie di Siro Magni. Quindi il nome è l’omaggio a sua figlia ma anche in ricordo di tutti quelli che avevano lottato in nome della Libertà. Nel contempo decidemmo di rendere ufficiale il nostro sodalizio e attraverso le pratiche del notaio Piccinini decidemmo di avere per statuto questa finalità: praticare il podismo al solo scopo di migliorare il proprio stato di salute, attraverso lo sport.

Primo Trofeo Oliviero Frosali

Anno 1975

Il primo percorso fu: partenza da piazza del Comune, proseguendo per via Cavallotti, via Matteotti, Colonnata, strada panoramica dei Colli Alti, Fonte dei Seppi e poi direttamente fino al Cippo dei Partigiani dove erano posti traguardo,ristoro e premiazione. Il percorso era di circa 11 Km e tale fu mantenuto per circa dieci anni. In alcune edizioni arrivammo ad avere ben 1350 partecipanti. Questo percorso ebbe il plauso degli agonisti che giustamente l’interpretarono come CLASSICA IN SALITA, ma fu anche ben gradita a tutti gli escursionisti e marciatori sestesi perché da sempre affezionati frequentatori di Monte Morello. La classifica della prima edizione vide al primo posto PAOLINELLI OLIMPIO dell’ ORECCHIELLA che coprì il percorso in 41’ e 40”, al 2°-3°-4° posto arrivarono tre suoi compagni dell’ORECCHIELLA. Il 1° dell’ AUSONIA fu BETTI CARLO 19° con il tempo 50’00”. In questi primi dieci anni. Ad alcune edizioni fu aggiunto una corsa per ragazzi: con un percorso di 3 km circa, partiva da piazzale Leonardo con arrivo al Cippo dei Partigiani. In una di queste edizioni i partecipanti furono 350 tutti con premio di partecipazione. Ricordiamo che alle nostre gare, durante il primo decennio, a tutti i concorrenti fu consegnata la medaglia ricordo con nastro tricolore, mentre la tassa d’iscrizione fino al 1980 fu fatta variare in modo molto contenuto da Lire 1000 a Lire 1500.

Continua

Purtroppo il primo percorso che aveva incontrato l’entusiastico apprezzamento di tanti fu abbandonato non solo per disagi organizzativi ma anche per pioggia e qualche volta per la neve. Per questa ragione, il percorso dall’undicesima edizione fino alla trentesima, fu modificato totalmente con arrivo e partenza nello stesso luogo e cioè dal Circolo Rinascita. Il tutto molto più confortevole per spogliatoi, ristori e palco per la premiazione. Quindi il nuovo percorso fu: Circolo Rinascita-Colonnata-Castellina e il Poggio fino alla Fonte dei Seppi e poi ritorno attraverso i sentieri di Monte Morello fino al Rinascita. Il terreno di gara fu scelto appositamente perché attraversava quei sentieri di Monte Morello su cui avevano marciato le staffette partigiane. Inoltre è nostro motivo di orgoglio, sottolineare che in questi anni ci è stato spedito per due volte un telegramma di Sandro Pertini. Presidente della Repubblica dell’epoca, dove esprimeva il proprio compiacimento e plauso al nostro Club per la “manifestazione opportunamente legata ad un episodio della lotta partigiana nel ricordo dei combattenti caduti sul Monte Morello per la libertà”. Sempre negli anni ’80 il mensile PODISMO diretto da Nerio Neri indisse un sondaggio fra i podisti per individuare quali erano le corse a loro più gradite. Nel merito di giudizio erano inclusi i percorsi, i premi, spogliatoi e un po’ tutti gli aspetti organizzativi compreso tempi e precisione della premiazione. In questa classifica il nostro Club si aggiudicò il secondo posto fra la grande soddisfazione di tutti i soci del Club. Successivamente, dal 31° Trofeo il percorso venne nuovamente modificato, stavolta perché ritenuto troppo pericoloso per un tratto di discesa disseminata di sassi, attraversamento di campi e del torrente Rimaggio. Adesso il percorso delle ultime edizioni fino a quella attuale è di 14 Km con partenza da Piazza Ginori, via Matteotti- Colonnata-Quinto Alto-Le Fornaci-i Depositi-Colonnata Alta- Querceto verso Le Cappelle e ritorno con attraversamento cittadino fino a Piazza Ginori dove è posto l’arrivo. In queste ultime otto edizioni al Trofeo O. Frosali é stata aggiunta una manifestazione per bambini e ragazzi denominata “ DAI COMINCIA A CORRERE” ed anch’essa ha incontrato grande successo raggiungendo nella ultima edizione il numero di ben 300 partecipanti. Il punto fermo delle gare del Trofeo O. Frosali in tutti questi anni è sempre stato: partenza e arrivo al Circolo Rinascita. Nel concludere questa memoria della nascita, sviluppo e vicende varie della nostra Società e del “Trofeo O. Frosali” è doveroso e importante ringraziare tutti coloro che volontariamente ci hanno fornito il loro appoggio contribuendo fortemente alla buona organizzazione delle nostre gare. Un caloroso ringraziamento al Comune di Sesto F.no – Sestoidee – Polizia Comunale – UISP – AICS – Polizia di Stato – Misericordia di Sesto F.no – ANPI – La Racchetta – ARCI Caccia Colonnata – Carabinieri in congedo e insieme a queste le istituzioni e tutti i Soci ed amici del nostro Club Ausonia. Nella speranza di non aver dimenticato nessuno, ma nel caso ci scusiamo anticipatamente, terminiamo rinnovando un grazie di cuore a tutti.

Gare del Trofeo Frosali

49° TROFEO FROSALI – RINGRAZIAMENTO

25.04.2023: 49° TROFEO FROSALI. Un sentito GRAZIE da tutti i membri del Club Ausonia a tutti gli amici podisti che hanno scelto di celebrare con noi questo importante giorno per la Storia Italiana, e agli sponsor per il loro aiuto nel poter organizzare sempre al meglio la nostra corsa, alla quale siamo davvero molto affezionati. GRAZIE A TUTTI, vi aspettiamo sempre più numerosi il prossimo anno per l’edizione numero 50, fiduciosi di poter fare sempre meglio per il divertimento di […]

Trofeo Frosali – CLASSIFICA

Classifica Trofeo Frosali 2023

49° Trofeo Frosali

49° Trofeo Frosali

Martedì 25 aprile si correrà la classica edizione del 49° Trofeo Frosali – Sesto Fiorentino (FI) . Competitiva di km 13 e ludico-motoria di 5, partenza ore 9 da Piazza Ginori . Iscrizioni via mail a: iscrizionitrofeofrosali@gmail.com . Ritrovo c/o Circolo Rinascita, via Matteotti 18,Sesto Fiorentino con possibilità di deposito borse e spogliatoio . Ai primi 300 iscritti pacco gara con prodotti offerti da NaturSana . Info: www.clubausonia.it/  

Trofeo Frosali 2022

24Trofeo Frosali 2022, finalmente di nuovo per le vie di Sesto e Monte Morello. CLASSIFICA

44° Trofeo Frosali

44° TROFEO OLIVIERO FROSALI. Anche quest’ anno in occasione della festa del 25 Aprile si sono svolte a Sesto Fiorentino varie manifestazioni fra cui la gara podistica competitiva “Trofeo O. Frosali” giunta alla 44° edizione. Alla partenza circa 500 atleti provenienti da varie parti d’ Italia. Il percorso della corsa è molto duro con una lunga salita fino a Fonte Giallina, Una volta in cima però il panorama è stupendo e ripaga la fatica fatta. Si scende poi in picchiata […]

Trofeo Frosali

Grande successo anche quest’anno alla gara di punta organizzata dal GS Ausonia,  il 43 Trofeo Oliviero Frosali. Oltre 400 persone hanno partecipato fra competitivi, non competitivi. Bella partecipazione anche alla corsa dei bambini. Classifica

Oliviero Frosali

La sera sembrava tranquilla, l’oscurità, da poco arrivata sulla via di Baldracca e sul gruppo di case che si affacciavano su di essa, dava una certa garanzia di celare il sopraggiungere di un’ombra che rasentava il muro, che andava veloce quasi nascondersi alla fioca luce della lampada a braccio posta sulla cantonata. Il freddo poi, di quell’inizio ’44, rendeva ancora più raro il passare dei viandanti per la strada, un po’ solitaria, posta “sotto il treno”. Era difficile che Oliviero trascorresse la notte a casa, sapeva di essere nel mirino di quelle persone che conoscendo i suoi sentimenti politici lo avevano tante volte minacciato e altrettante arrestato, processato e condannato; adesso lo cercavano per pareggiare un’avvenuta esecuzione in paese di un noto fascista. Il comando tedesco era stato esplicito con il Maresciallo Emilio Giorni, comandante della stazione di carabinieri di via Crispi (via Cavallotti): Sesto doveva essere “ripulita”. La diffidenza, la prudenza e l’accortezza dei movimenti non furono sufficienti perché Oliviero potesse sfuggire alla trappola tesa dai fascisti e dai soldati tedeschi, ma il sospetto, ancora oggi vivo in molti, è che ci sia stata una delazione, perché tutto fosse organizzato proprio per quella sera, dopo tante notti che Oliviero non era rientrato nella propria abitazione. Così la sera del 14 gennaio 1944, mentre nella piccola cucina si riordinava la tavola dalla cena, attorno alla quale c’era la moglie Rina la nonna materna e le figlie Neda e Donatella, Oliviero, non sospettando niente, si accingeva ad andare a coricarsi. Il mattino seguente, alle prime luci dell’alba, sarebbe passato dall’orto, dove aveva preparato una via di fuga per i campi e poi via a nascondersi di nuovo. La quiete del momento venne interrotta bruscamente: urla squarcianti intimavano l’uscita di Oliviero, minacciando una strage in caso di reazione. I comandi dei fascisti s’intrecciavano con quelli secchi e perentori in lingua tedesca dati ai soldati. Colpi assestati con i calci dei fucili sulla porta di casa echeggiavano il loro sordo rumore per tutte le stanze. Dalle finestre s’intravedevano fasci di luce disordinati che si muovevano all’impazzata, l’abitazione era stata completamente circondata; si comprese all’istante che questa volta la fuga sarebbe stata difficile. La disperazione e lo sgomento invasero Rina e Oliviero e gettarono nel pianto le giovani figlie. Oliviero pensò di tentare ugualmente la via dell’orto, unica sua possibilità per sottrarsi alla cattura. Uscì di casa dal retro, saltò il muretto di cinta, ma appena giunto nel campo i soldati spararono senza nessun avviso di alt. Oliviero venne raggiunto da diversi colpi che lo fecero accasciare e poi distendere, ferito gravemente su quelle zolle arate che erano pronte per dar vita alle nuove piante di grano. Lo strazio dei familiari fu ancora maggiore perché i militi fascisti non permisero a nessuno di avvicinarsi al ferito, che non potè essere soccorso. Qualcuno avvisò la vicina Misericordia, l’ambulanza trasportò il ferito, già in gravissime condizioni all’Ospedale di Careggi. I sanitari intervennero immediatamente, ma Oliviero nella mattina del 15 esalò l’ultimo respiro. Per la famiglia, già sconvolta dal dolore, erano in arrivo altre sofferenze e iniziò il periodo delle ritorsioni. Essere moglie o figlie di un sovversivo era come avere la peste addosso, tutti ti scansavano, tutti avevano il timore di un possibile coinvolgimento. Pochi furono coloro che aiutarono questa famiglia così gravemente colpita e chi lo fece corse un serio pericolo. Più di una volta la madre Rina o la figlia Neda si sentirono rifiutate la razione di pane dopo aver fatto la lunga coda davanti al forno, per quel poco, ma indispensabile approvvigionamento. “A voi niente, via!” era la risposta. Qualcuno però ci fu che a proprio rischio aiutò la famiglia Frosali, permettendole così di arrivare a quell’atteso giorno del primo settembre ’44 quando Sesto venne liberata. La sera del 22 maggio 1944 un uomo di mezza età, che indossava una tuta da meccanico, era fermo sulla sua bicicletta con un piede sul pedale e l’altro sul marciapiede davanti all’oreficeria Maggini in via Crispi. Mio padre Aldo lo notò perché non lo aveva mai visto prima, allora a Sesto si conoscevano un po’ tutti, per questo si fermò ad osservarlo. In concomitanza all’uscita del Maresciallo Giorni dalla Caserma dei Carabinieri, e constatato che la sua direzione era quella che risaliva la via, l’uomo in tuta blu si avviò lentamente verso di lui. Quando incrociò il Maresciallo, il finto meccanico, estrasse una pistola ed esplose alcuni colpi contro Giorni, che cadde ferito a terra. Mio padre restò terrorizzato, attaccato con le spalle al muro del Trinci sul lato opposto della strada ma potè vedere chiaramente che il gappista proseguì per la strada, con la stessa pedalata, come se non fosse accaduto niente, dileguandosi nel trambusto generale. Il maresciallo Giorni venne portato in ospedale e dal quel momento a Sesto non si seppe più nulla di lui. Una vita difficile quella di Oliviero Frosali, per sé e per la sua famiglia, sostenuta da principi di giustizia, d’uguaglianza e di solidarietà verso quelle persone, che in quel periodo, si spaccavano la schiena sul lavoro per poche lire e che, soverchiati di Tprepotenze ed ingiustizie, dovevano anche tacere. Mettere in pericolo la propria vita e quella dei propri cari per un ideale di giustizia oggi sembra impossibile, ma è proprio grazie a questi sacrifici, compiuti da persone eccezionali, che oggi possiamo usufruire di certe garanzie costituzionali e di tanti diritti nell’ambito del lavoro. Oliviero Frosali era nato a Casellina e Torri il 1 agosto 1899, dove il padre Emilio ben presto lo avviò al lavoro. Intraprese, con altri soci, un’attività di fabbricazione di mattonelle “a disegno”, cioè mattonelle che, una volta montate, costituivano, nell’insieme, un rivestimento o un impianto che formava un disegno geometrico o artistico. Negli anni ’20 ci fu l’avvento del fascismo, Frosali manifestò subito la sua avversità al regime aderendo al regime aderendo al neo-partito comunista. Fu uno dei più attivi fautori e sostenitori dell’organizzazione “soccorso rosso”, una forma d’assistenza economica verso le famiglie dei perseguitati politici, attraverso un fondo di solidarietà costituito dai lavoratori. Ben presto Frosali venne identificato come sovversivo ed agitatore, nel 1927 fu schedato dalla Questura fiorentina e restò in quella lista fino alla sua morte. Subì un processo, tenutosi a Roma, nel quale venne condannato ad otto anni di reclusione, dopo di ciò fu più volte internato nelle carceri fiorentine delle Murate, specialmente ogni volta che una personalità politica veniva in visita a Firenze. toccante è il ricordo della figlia maggiore Neda delle visite in questo carcere che la giovane ragazza faceva accompagnando la madre a trovare il marito. Certe volte Neda stentava a riconoscere il babbo, per le tante privazioni alle quali era stato sottoposto. L’0tto settembre 1942 coglie Frosali nelle carceri di Salluzzo, da dove viene liberato ed inviato ad intraprendere la lotta partigiana. La natura di Oliviero era poco incline a tenere un’arma tra le braccia, lui era un uomo d’organizzazione e di grande attivismo, il suo campo di battaglia era fra gli operai e qui si sentiva necessario. Una scelta che potrebbe essergli costata la vita. Sesto non lo dimenticò. Alla sua memoria, nel 1945, venne intitolata la via dove lui aveva abitato e dove ancora abitava la famiglia. Il Partito Comunista Italiano, nel quale Oliviero aveva da sempre militato, dedicò la sezione, da poco sorta in piazza Ginori, a suo nome che tale resterà fino ai cambiamenti politici di questi ultimi anni. Questo breve ricordo lo dedico alle figlie di Oliviero Frosali, Neda e Donella, per riconoscenza di un sestese verso chi, lottando in quegli anni, gli ha donato la sua attuale libertà.

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